Superare la solitudine dopo una separazione con i Cristalli

Superare la solitudine dopo una separazione con i Cristalli

L’esperienza che molti di noi vivono subito dopo la rottura di una relazione sentimentale è quella di trovarsi, barcollanti, sull’orlo di un precipizio. Le emozioni, i pensieri sono talmente tanti da confondersi l'uno nell’altro scaraventandoci lì, sulla soglia di una terra inesplorata, che ci appare desolata, buia e misteriosa.

È normale avere un pò di paura, no?

 

Le esperienze che ciascuno di noi vive, in questo territorio possono essere così diverse da non essere realisticamente affrontabili in un solo articolo, quindi è necessario focalizzarsi su un particolare aspetto alla volta. Ciò che affronteremo in questo articolo è il timore della solitudine che può sopraggiungere subito dopo una rottura sentimentale e vedremo insieme quali cristalli potrebbero fornirci le informazioni sottili più utili per uscire da questo limbo in cui le giornate sembrano assumere un colore grigiastro e in cui quel peso sul petto che comprime il respiro e i pensieri sembra ormai diventata la nostra nuova normalità.

È importante comprendere che i rimedi cristallini di cui parleremo tra poco non hanno il compito di correggere qualcosa che sta avvenendo dentro di te. Ogni movimento energetico in atto è giusto così come avviene e così com’è, e si svolge nella sua perfezione, secondo le informazioni consce o meno di cui disponiamo in quel dato momento.

Il campo sottile, (o campo energetico, campo vitale, o corpo eterico o aura) è lo spazio elettromagnetico che viene generato dalla vibrazione di ogni singola cellula del nostro corpo, e che ci avvolge come se fossimo in una sorta di capsula. 

La qualità e l’entità di questa vibrazione trasferiscono all’esterno del nostro corpo, in maniera accurata e puntuale, informazioni sul nostro stato psicofisico, quindi sui nostri pensieri ricorrenti, sulle nostre credenze, e naturalmente, sul nostro stato di salute. Queste informazioni sottili riportano sempre uno stato di verità perché il campo energetico non può mentire. 

Approfondiremo questo argomento in un articolo a parte, per ora ci basti tenere presente che quello che facciamo lavorando con le pietre non è correggere questo campo energetico, quindi non è ad esempio, se ho paura, renderlo sprezzante del pericolo perché la paura è brutta e cattiva.

Quello che faccio lavorando con le pietre è fornire al campo energetico nuove informazioni (che saranno portate delle pietre) in modo che il campo possa valutare, adesso che possiede informazioni che prima ignorava, di cambiare spontaneamente configurazione assumendo un aspetto più armonico.

Dietro ad ogni stato d’animo (come ad esempio la paura di rimanere soli) c’è sempre, prima di tutto, un’esperienza biologica. È questa esperienza biologica che si riflette nella qualità vibratoria delle mie cellule, e quindi nella configurazione del mio campo energetico. Descritto così sembra abbastanza semplice ma in realtà è un procedimento delicato e molto sofisticato, sul quale il dibattito e gli approfondimenti sono aperti, ma non ci serve per ora entrare nel dettaglio ;)

Quindi io avverto dentro di me la paura della solitudine, la sento nello stomaco, nelle gambe, nel respiro, sia che mi senta sola o che solo pensi di poterlo diventare.

Da cosa viene generata questa esperienza? Cosa c’è dietro a questa esperienza biologica? Perché io ho paura invece un’altra persona, reduce da una rottura sentimentale come me, sembra essere più leggera di una piuma?

La risposta può andare molto al di là della fine della relazione, quindi al di là della circostanza, portandoci con un deltaplano immaginario dentro di noi a sorvolare lande sterminate di convinzioni che abbiamo sulla vita e su noi stessi. Queste convinzioni, sono il frutto di tutto ciò che abbiamo imparato nella vita attraverso le esperienze dirette ma anche quello che ci è stato insegnato dalla famiglia o dalle persone che ci sono state più vicine sin dall’infanzia.

Ma perché stiamo parlando di questo?
Perché
sono proprio queste convinzioni (che portiamo in tutto il corpo non solo nella mente) i mattoni che creano questa paura della solitudine di cui sto facendo esperienza tangibile nel mio corpo.

 

Questi mattoni possono essere, per dirne alcuni:

– Il ricordo interno del lutto: ogni perdita vissuta, anche antica, può riattivarsi al momento di una rottura. È come se il nostro sistema interiore riconoscesse “un film” già visto e ce lo facesse rivedere trasferendoci le stesse sensazioni di un tempo.

– La sensazione di fallimento: quando una relazione finisce, spesso ci sembra di non avercela fatta, come se avessimo mancato un obiettivo. Ma questa sensazione nasce da un’idea “imparata”, non da una verità assoluta. La vita non è un esame da superare.

– La convinzione di non potercela fare: dietro questa sensazione si nasconde spesso un autostima ferita, un’insicurezza che affiora ogni volta che perdiamo le coordinate. Ma anche lei ha origini precise, storie passate che ora chiedono solo di essere viste con occhi nuovi.

– La paura del giudizio: temiamo lo sguardo degli altri, quello che penseranno di noi ora che “non siamo più in coppia”. Ma questa paura è lo specchio di un bisogno profondo di accettazione, che possiamo iniziare a coltivare partendo da noi stessi.

– Rivivere un abbandono: forse il punto più delicato e radicato più in profondità. Sentirsi lasciati può riaccendere la ferita primordiale del non essere amati abbastanza. E allora inizia la danza della colpa, del “non ho fatto abbastanza”. Ma riconoscere che questa è una vecchia storia è già il primo passo per riscriverla.

Quindi ciò che percepiamo come paura della solitudine è spesso il risultato di strutture profonde che abitano in noi da tempo. Ogni “mattone” che compone questa sensazione è un’informazione che custodiamo. Non si tratta di qualcosa da combattere, ma da riconoscere e se lo riteniamo opportuno, completare

Quando iniziamo a vedere queste strutture con consapevolezza, possiamo finalmente offrirci la possibilità di ampliarle e quindi trasformarle. Proprio in questo processo, i cristalli possono diventare compagni silenziosi ma potenti, fornendoci informazioni nuove, più armoniche, capaci di sostenere un cambiamento spontaneo.

Pietre e cristalli che possono aiutarci a superare la paura della solitudine dopo una separazione

Solitamente quando facciamo esperienza della paura della solitudine a seguito di una separazione sentimentale le aree energetiche che mostrano maggior esigenza di apertura e bilanciamento sono la Corona ( o vertex, area che ha fulcro nella sommità del cranio ), il Cuore (che trova il proprio centro appunto nell’organo fisico del cuore) e il Plesso Solare (l’area che corrisponde alle ghiandole surrenali e che trova fulcro due dita sopra l’ombelico). A queste aree è possibile che si vada ad aggiungere la Radice, che ha come centro il coccige, il primo ossicino alla base della spina dorsale.

 

Di seguito vedremo alcune pietre per ognuna di queste aree. 

COME CREARE LA TUA "GUIDA CRISTALLINA"

Per creare la tua guida cristallina, quindi la combinazione di cristalli  che faciliti il viaggio di esplorazione al di là di questo timore della solitudine, ti suggerisco di:

  • scegliere una pietra per ogni area, ascoltando quale porta il messaggio più vivo e che ha maggior risonanza in te,
  • indossarle insieme, come se fosse una sinergia, una combinazione che ha lo scopo di sostenerti.

 

In questo modo troverai tre pietre, più una quarta nel caso riconoscessi nei tuoi bisogni anche un sostegno alla radice. 

Prenditi il tempo necessario, se ne senti la necessità, per capire quali dei cristalli di cui ti sto per parlare sono quelli che potrebbero servirti maggiormente.

Nel caso fossi indecisa, puoi comunque chiedermi un consiglio scrivendo nei commenti, ti risponderò il prima possibile.

Pietre che supportano l’attivazione del Plesso Solare e che possono esserci utili per superare la solitudine

• Opale Giallo: nel caso in cui ciò di cui stiamo facendo esperienza sia, oltre che un senso di timore della solitudine, anche un senso di debolezza interno dato dalla sfiducia in ciò che noi potremmo dare, quindi nelle nostre risorse, l’Opale Giallo potrebbe rappresentare uno strumento di crescita con cui lavorare per un considerevole periodo di tempo.

La sua frequenza, molto dolce ma in grado di arrivare molto in profondità, smuove la parte più interna del Plesso Solare, il territorio in cui custodiamo le convinzioni che abbiamo riguardo le nostre stesse potenzialità, del potere di cui disponiamo e della facoltà che ci diamo per occupare il nostro posto nel mondo.

Lavorare con questa pietra può aiutarci a ritrovare fiducia in noi stessi, soprattutto dopo un periodo di debolezza, a riconoscere le risorse che abbiamo dentro e a usarle con più sicurezza nella vita di tutti i giorni. È un supporto utile per riconoscere il nostro valore e sentirci più stabili, presenti e capaci di affrontare le sfide con uno sguardo più aperto e positivo.

• Diaspro Giallo: nel caso in cui la paura della solitudine sia in realtà la sensazione di dover stare soli come “atto punitivo per aver fallito”, è possibile che qualcosa dentro di noi ci dica che per evitare un’altro fallimento la ricetta magica è quella di stare immobili. Non mi muovo = non posso fare nulla di sbagliato, sto perennemente qua dove sono, dove conosco tutto… e vi frego! Ovviamente è un piano destinato a naufragare perché paradossale. 

Sicuramente una momentanea “pausa” in cui le decisioni sono rimandate, le scelte posticipate, può far parte dell’elaborazione del senso di lutto, di perdita, che stiamo vivendo, quindi questo tempo va necessariamente rispettato.

Se questo tempo però si dilata calcificandosi e trasferendosi nella postura che assumiamo tutti i giorni, ormai inconsapevolmente, diventa in se stesso un invito a trovare la forza di rompere la stasi e agire. Il Diaspro giallo potrebbe essere un buon alleato in questo caso, come in tutte le volte in cui ci sentiamo “meno degli altri” e desideriamo imparare a raggiungere maggior stabilità e sicurezza emotiva.

• Calcite Miele: l’attività di questa pietra e di quella dell’Opale Giallo sono piuttosto simili. Anche se la frequenza che si percepisce dai due cristalli è piuttosto diversa, descrivere a parole le differenze non è semplicissimo. Entrambi ci forniscono un supporto nel riconoscimento del nostro valore, aiutandoci a reimparare a riporre maggiore fiducia in noi stessi, la Calcite Miele però, attivando sia la parte posteriore e anteriore dell'area del Plesso Solare, ci sostiene anche nel tradurre questa ritrovata fiducia nelle nostre potenzialità in azione concreta. Se quindi ad esempio la paura della solitudine ci porta a chiuderci in noi stessi e a evitare qualsiasi strada di socialità, come ad esempio un corso su un argomento che ci ispira, una nuova pratica che ci piacerebbe provare ecc…, la Calcite Miele può spronarci, attraverso sua infinita dolcezza e luminosità, ad accettare di provare qualcosa di nuovo, andando coraggiosamente al di là del chiacchiericcio mentale, forti di uno spirito curioso di scoperta e un po di senso d’avventura

NOTA: la Calcite Miele e la Calcite Gialla forniscono due frequenze diverse. Se senti che ciò che è stato descritto in queste righe è ciò di cui hai bisogno assicurati di lavorare con la Calcite Miele.

Pietre che risvegliano dolcemente l’area del Cuore

• Avventurina: se hai la sensazione di stare portando un peso che percepisci quasi a livello fisico all’altezza del cuore l’Avventurina potrebbe rappresentare un aiuto per cercare di scioglierlo in maniera semplice e spontanea.

L’Avventurina ci fornisce una frequenza straordinariamente semplice e efficace, adatta anche a chi non ha mai lavorato con i cristalli. Utile ogni qual volta desideriamo osservare le nostre emozioni in maniera serena per quello che sono, librandoci dal giudice interno sempre pronto a classificarle come buone o cattive. Potremo scoprire che, una volta che questo peso ci concede un pò di tregua, questa paura della solitudine non è più così paurosa, che forse riusciamo a stare più serenamente con noi stessi o che magari iniziamo a sentire un senso di leggerezza interiore che ci permette di respirare più profondamente, di aprirci di nuovo alla vita e alle relazioni senza quel velo di tensione costante.

L’Avventurina ci accompagna dolcemente verso un nuovo equilibrio emotivo, dove il Cuore può tornare a battere al ritmo della fiducia, dell’accoglienza e della speranza.

• Dioptasio: se invece il timore della solitudine nasce da un blocco che mettiamo in atto verso ciò che c’è fuori nel tentativo di difenderci, come un “chiudo il mio cuore così nessuno potrà più ferirmi”, ma poi ci rendiamo conto che vogliamo reimparare a vivere la gioia della quotidianità e acquisire più fluidità negli scambi emotivi, il Dioptasio può fornire il supporto che stiamo cercando. 

Questo cristallo ci consegna un’informazione semplice che possiamo avvertire, non appena ci connettiamo con questa pietra, come un movimento di apertura gentile e generosa a livello del cuore e contemporaneamente lo abbraccia. Il Dioptasio ci accompagna nel comprendere il coraggio del cuore, che accoglie attivamente ciò che c’è come una via di crescita e rinnovamento.

• Distene Verde - Cianite Verde: se abbiamo l’impressione che il mondo là fuori ci dia solo cattive notizie che pesano sul nostro cuore congestionando sempre di più e inficiando la nostra centratura emotiva e la nostra presenza cosciente in noi stessi, il Distene Verde, detto anche Cianite Verde, può aiutarci a riportare equilibrio e sollievo, agendo come un balsamo energetico per il cuore. Questa pietra favorisce il radicamento del cuore nel momento presente, dissolvendo le tensioni emozionali e restituendo uno spazio interiore di quiete, apertura e lucidità.

Potrebbe essere indicata anche nel caso in cui questa separazione ci riporti a vivere una lontana esperienza di abbandono che ancora grava sul nostro campo emozionale. In questi casi, il Distene Verde lavora in profondità, aiutandoci a riconoscere e sciogliere le memorie cristallizzate nel cuore, favorendo un processo di guarigione che passa attraverso l’accoglienza delle nostre fragilità.

È una guida silenziosa che ci accompagna nel recupero della fiducia, della connessione con noi stessi e con il flusso della vita, anche quando tutto sembra remare contro.

• Agata Muschiata: nel caso in cui invece la tua paura della solitudine ti porti a chiuderti fisicamente nelle quattro mura domestiche, l’Agata muschiata potrebbe essere utile per riportarci al mondo esterno, soprattutto quello connesso alla natura. Questa pietra ci invita ad aprire il cuore e a riscoprire lo spazio che ci circonda come riflesso del nostro spazio interiore, stimolando la libertà di essere spontanei, autentici, vivi.

L’Agata Muschiata un canale di connessione con la Terra, conducendoci di riconoscere il nostro legame profondo con il mondo naturale, facilitando visioni interiori che nutrono l’anima e ci ricordano la straordinaria bellezza che abita dentro di noi. L’Agata Muschiata è una guida dolce verso la riconnessione tra Uomo e Natura, un ponte energetico che ci aiuta a uscire dall’isolamento e a sentire di nuovo il respiro ampio e armonioso della Vita.

Frequenze che informano la Corona della possibilità di un’apertura maggiore

• Ametista: gli aspetti per i quali questo cristallo potrebbe esserci utile in questa fase della nostra vita sono molteplici. 

Nel caso in cui abbiamo l’impressione di essere entrati in un tunnel scuro, attraverso il quale ci è impossibile scorgere un raggio di luce, è perchè ci ritroviamo, comprensibilmente dato il momento, lontano da noi stessi, abbiamo la sensazione di esserci smarriti, non sappiamo più quale strada prendere e ci ritroviamo frequentemente a chiedere agli altri cosa sarebbe giusto fare.

La verità è che nonostante gli altri provino a darci la loro visione, gli unici deputati a mantenere il timone del nostro vascello saldo e stabile, gli unici a conoscere la rotta da percorrere, siamo noi. È necessario uscire da questa fase di tempesta e di mancanza di luce e ritrovare la nostra via. L’Ametista è una di quelle pietre che, senza dubbio potrebbe esserci tra le più utili in questo caso.

L’Ametista può essere un buon strumento da integrare nel nostro percorso anche quando il nostro senso di inquietudine è dato dalla sensazione di essere “sotto scacco”, perché impossibilitati all’agire secondo coscienza, il che può portare a un senso di tristezza cronico e di sfiducia nella vita e in noi stessi

Questo cristallo ci aiuta ad aprire gli occhi, svincolandosi dall'illusione delle catene, aprendoci a quello spazio luminoso, fresco, leggero e ampio che è la nostra autonomia di pensiero e di scelta. In questo modo ci sentiamo sollevati, e possiamo ritornare ad innamorarci di ogni singolo giorno, riprendendo a respirare con la fiducia di chi sa di poter scegliere la propria direzione.

È particolarmente consigliabile, come per la Lepidolite, combinare l’Ametista con almeno un’altra frequenza più bassa, perché è molto probabile che da sola, non sia sufficiente per garantire stabilità in questa delicata fase di superamento della paura della solitudine.

Ritroveremo questo cristallo senz'altro in altri articoli specifici dedicati all’aiuto che possiamo ricevere dai cristalli nel caso in cui stiamo vivendo una separazione. 

• Lepidolite: nel caso in cui il luogo in cui ti trovi non sia proprio un tunnel buio ma sia più simile ad una stanza con qualche ombra che ti inquieta e un lungo tappeto d’ansia che sembra accompagnare a tratti altalenanti le tue giornate, la Lepidolite potrebbe rappresentare una scelta più adeguata.

Non hai tanto bisogno di uscire dalla tristezza, quanto ritrovare un po 'più di calma e rilassatezza.

Nel caso in cui anche la qualità del sonno sia cambiata e facessi fatica non solo ad addormentarti ma anche a dormire profondamente, puoi inserire un cristallo di Lepidolite all’interno della federa del cuscino e osservare se qualcosa cambia.

La Lepidolite potrebbe favorire uno stato di rilassatezza e agevolare il riposo.

Pietre che nutrono la Radice

• Quarzo Fumè: quando una relazione finisce, specialmente se è stata una relazione stabile per molti anni, è probabile che abbiamo l’impressione di avere davanti uno sterminato foglio bianco e sentiamo l’esigenza di trascrivere un nuovo progetto di vita. Questo può darci la sensazione di una vera e propria vertigine: come riempire quello spazio? Da dove iniziare?...le idee non arrivano o arrivano così tutte appiccicati che è impossibile distinguerle lucidamente, valutarne i diversi aspetti e la fattibilità. Come faccio a stare nel qui e ora e contemporaneamente avere una visione di ciò che desidero nel mio futuro?

Il Quarzo Fumè, può esserci in questo caso molto utile perché ci garantisce un’aderenza profonda alla terra (le sue parti scure sollecitano l‘area della radice aiutandoci a stare in ciò che c’è) e contemporaneamente l’altissima percentuale silicio mi porta su ad aprire il canale della visione sottile tra le sopracciglia.

Questo fa del Quarzo Fumè un’ottimo alleato ogni qual volta desideriamo dare vita ad un nuovo progetto stando lontano dalle fantasticherie, e avendo la capacità di saper vedere al di là, in modo da poter organizzare, in maniera dinamica ma lucida, le varie fasi per renderlo reale.

• Giaietto: in caso avessimo come l'impressione di essere frequentemente trascinati da pensieri che ci portano nel passato, o nel futuro, dovessimo “calcolare ogni mossa” come se fosse l’ultima e questa dinamica più che portare chiarezza genera ansia, smarrimento e confusione, il Giaietto, potrebbe esserci di grande aiuto.

Attraverso la sua informazione dolce e convincente, ci conduce a vivere il momento presente con semplicità e maggiore calma e presenza.

Il Giaietto è una di quelle pietre che potrebbe tornarci utile più volte nel corso del tempo e con la quale potremmo lavorare più lungamente…è un pò come uno dei capi jolly che abbiamo nell’armadio (perdonatemi in ginocchio il paragone) potrebbe tornare utile nelle situazioni più disparate e ci fà sempre sentire comode e a nostro agio.

• Granato Almandino: in caso sentissimo che questa paura della solitudine si presenta con una sensazione di abbattimento che coinvolge anche la debolezza fisica, il Granato Almandino, con la sua frequenza tonica e rivitalizzante, può esserci molto utile.

Il lavoro con questa pietra potrebbe giungerci, se giusto per noi, come se avessimo di nuovo accesso a quella fonte di energia, che è l’essenza della vita, che ci arriva dalla terra.

Questa pietra ci fornisce un buon sostegno quando ci sentiamo scarichi e apatici, senza però essere troppo “irruente” come ad esempio potrebbero essere l’Ematite o la Magnetite.

A questo punto, se ti sei presa il tempo necessario, dovresti avere la tua frequenza composta da una pietra che supporta l'attivazione del Plesso Solare, una il Cuore, un’altra la Corona, e se necessario la Radice.

Se ti va fammi sapere nei commenti quali pietre sono risultate creare fa frequenza più utile per te in questo momento.

Ti suggerisco di indossare consapevolmente le pietre che hai trovato durante tutto il giorno per almeno un mese e osservare cosa cambia nel tuo sentire, nel tuo sguardo sulle tue giornate e sul mondo. 

Per indossarle puoi scegliere la forma che è più comoda per te, sia come pietre singole che come gioielli.

Riponile durante la notte, ad eccezione della Lepidolite che se vuoi puoi inserire nella federa del cuscino durante la notte.

Qui trovi una piccola guida su come introdurre le pietre e i cristalli nel tuo percorso di consapevolezza e di crescita personale in modo coerente ed efficace.

Ti ricordo che il metodo più affidabile per identificare quale frequenza (quindi quale pietra o pietre) è in grado di aiutarti al meglio nel superare la procrastinazione è osservare come il tuo campo energetico (unico e irripetibile) risponde alle frequenze delle pietre in un consulto individuale.

Se sei indecisa su quali cristalli introdurre nel tuo percorso evolutivo, e vuoi essere sicura di lavorare nella direzione giusta, puoi prenotare la tua consulenza individuale scegliendo la modalità che senti più giusta per te tra le due proposte qui sotto.

RICORDA SEMPRE CHE:
I cristalli non sono da intendersi né come sostituti di una terapia medica né come strumenti magici e non sostituiscono un lavoro consapevole fatto su se stessi, piuttosto lo coadiuvano e lo intensificano. Non è perché indossiamo l’Ametista, il Granato o L’Agata che ci sentiamo in un certo modo o che ci succedono determinate cose, ma attraverso questi cristalli il lavoro di presenza e consapevolezza che sto facendo su di me si intensifica, si fa più chiaro e mi dà modo di raccogliere frutti più nutrienti.

Come forse avrai notato, non tutti i cristalli menzionati in questo articolo sono disponibili nello shop come gioielli, ti ricordo però che la maggior parte dei gioielli realizzati sono personalizzati, ti basterà quindi mandare una mail a info@giardinoblu.com oppure lasciare un commento qui sotto per ricevere al più presto tutte le informazioni sui costi e sull’ipotesi di realizzazione del tuo gioiello.

Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia ispirato nel progredire nel tuo percorso di crescita. 

 

Grazie di essere stata in questo spazio, ti auguro una splendida giornata, a presto!

Francesca

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