Qual'è il cristallo giusto per me?

Qual'è il cristallo giusto per me?

Se il mondo dei cristalli ci affascina almeno un pò la prima cosa che vogliamo fare è capire quale è la pietra o il cristallo giusti per noi.

Iniziamo ad informarci cercando in internet o consultando qualche libro ma quelle che troviamo sono informazioni contrastanti, e spesso confuse.

Da qualche parte troviamo scritto che la cosa migliore è seguire il proprio istinto, altri suggeriscono di riferirsi alle cosiddette "proprietà" delle pietre, altri alla composizione chimica, al colore eccetera.

Attraverso questo articolo spero di fare chiarezza su quella che è la mia prospettiva sull'argomento, così potrai smettere di vagare da un sito all'altro, da un libro all'altro, da un video all'altro e iniziare a sperimentare senza dubbi.

 

Innanzitutto dobbiamo tenere presente che quello che chiamiamo frequenza o messaggio vibratorio che ci arriva dai cristalli è il risultato di alcune caratteristiche fisiche del cristallo e cioè la composizione chimica, forma, struttura cristallina e densità, e il colore.

Ecco perché considerare solo una o solo alcune di queste caratteristiche come determinanti per scegliere la pietra giusta potrebbe portarci fuoristrada.


Quindi ecco cosa ti suggerisco di fare...

primo passo

tutto parte da te

Prima di cercare rimedio al dolore, di qualsiasi natura sia, assicuriamoci di concedergli lo spazio necessario per essere visto e ascoltato.

Cosa vuol dire?
Il nostro corpo nel corso della vita si adatta alle esperienze aggiustando continuamente i suoi equilibri, in questo modo ci consente di affrontare le sfide di ogni giorno, anche a costo di creare blocchi e sbilanciamenti.

Il dolore (emotivo o fisico) è la voce di questi blocchi e sbilanciamenti che il corpo ha messo in atto per salvarci a conseguenza di situazioni che non ci lasciavano altra scelta che reprimere parte del nostro sé e dei nostri bisogni.

Ogni blocco (o squilibrio) è un atto d'amore che il tuo corpo ha compiuto per tenerti al sicuro.

Se credi, osservando i tuoi blocchi, che in te c'è qualcosa di strano, che "non sei capace" o qualcosa di questo tipo, sei sulla strada sbagliata.

La verità è che ogni sintomo, emotivo, energetico o fisico è voce del nostro Sé autentico. Questa prospettiva sul dolore non è solo qualcosa che ho sperimentato, ma è ciò che numerosissimi scienziati, psicologi, psichiatri e terapisti sostengono dagli anni '80 ad oggi.

Onorare i nostri blocchi e i nostri disagi permettendo loro di essere visti e ascoltati è il primo passo in ogni approccio olistico alla guarigione, inclusa la guarigione con i cristalli.

Il dolore e il disagio sono il carburante per il risveglio perché forniscono le informazioni più preziose che possiamo utilizzare per crescere ed evolvere.

Ora che osserviamo i nostri blocchi da una prospettiva più ampia, capiamo che il rimedio è insito nel disagio che stiamo vivendo.

Molti di noi cercano soluzioni rapide e semplici e la tentazione di offrire "rimedi miracolosi" è forte per i terapeuti e per molti di noi.

Tuttavia, sono fermamente convinta che la vera guarigione provenga dalla responsabilità, dall’impegno che si imparano imparando ad amare noi stessi.

Questa è la strada della trasformazione che implica necessariamente tempo, e osservazione attiva.

La guarigione richiede esplorazione, osservazione attiva, compassione e pazienza.

Sei l'unico in grado di scoprire e imparare dal tuo paesaggio interiore. Non ci sono scorciatoie, trucchi, risposte facili o formule uguali per tutti. E l'impiego dei cristallo non è una di queste scorciatoie. I cristalli non guariscono dalle malattie, non sono in grado di cambiare la realtà o di farci vincere alla lotteria, il lavoro che possiamo fare con loro è molto più profondo.

In questo articolo condivido con te parte del metodo litoterapico che applico su di me e suggerisco ai miei clienti da molti anni.

Tuttavia, non posso dettare cosa dovresti fare dentro di te. La libertà, che implica responsabilità, è parte integrante della guarigione: senza di essa non c'è guarigione.

Tu sei lo scienziato di te stesso.

secondo passo

tutto parte da te

Chiedi a te stesso:

Cosa ho bisogno di imparare per fare il prossimo passo?

Cosa mi sta ostacolando principalmente in questo momento?

Sono domande profonde e non di immediata risposta.

Spesso ci troviamo intrappolati nei limiti che noi stessi ci siamo inconsapevolmente imposti, e identificarli rappresenta una sfida di per sé.

Prenditi il ​​tuo tempo per approfondire e rispondere a queste domande in modo introspettivo, cercando la fonte di ciò che limita la tua espressione, la tua voce, il tuo potenziale, il tuo occupare il tuo spazio nel mondo.

L’ ostacolo può derivare da un vecchio risentimento, da una rabbia ritenuta o da un senso di ingiustizia. I blocchi poco chiari spesso hanno origine da eventi così lontani nel passato o sono radicati in esperienze così dolorose che sono difficili da discernere. Non è necessario individuare l'episodio specifico che ha causato il blocco ma piuttosto individuare il campo in senso generale.

Quando ti senti pronto, fai riferimento al diagramma qui sotto e individua la risposta all'interno di uno o più Chakra.

Nota che ciascun centro energetico dispiega la propria energia (conoscenza) sia in direzione anteriore che posteriore; assicurati di identificare quale delle due direzioni potrebbe essere temporaneamente limitata nel tuo caso.

Nota: assicurati di identificare l'area corretta, NON considerare solo in quale area il sintomo si manifesta fisicamente.
ESEMPIO: Se vogliamo essere più fiduciosi, spontanei e carismatici, dovresti lavorare sul Chakra del Plesso Solare FRONTALE (ciò che portiamo nel mondo) solo se crediamo di meritare il pieno rispetto dal prossimo.
In caso contrario, lavorare su quest'area non funziona o può creare un nuovo blocco.
Se invece riteniamo di dover sviluppare una maggiore autostima, ovvero aumentare l'opinione che abbiamo di noi stessi, è consigliabile lavorare sull'area del plesso solare nella parte posteriore (cosa pensiamo di noi stessi). Questo perché non potremo mai trasmettere il valore dell'"autostima" se non lo abbiamo pienamente integrato nel nostro sistema di credenze.

La sfida principale nel consultare questo grafico è per molti di noi identificare solo alcune aree come bloccate.

Potrebbe sembrarci infatti che tutti i nostri chakra siano bloccati. Se per te è così va benissimo perché ogni centro energetico è interconnesso con gli altri e ogni squilibrio ne riflette un altro.

Durante questa fase, cerca di individuare non più di tre aree su cui lavorare basandoti su cosa è prioritario.

Lavorare con i cristalli è un lungo viaggio, avere fretta e pensare di "aggiustare tutto subito" ci condurrà sulla strada sbagliata, prima di tutto perché non abbiamo nulla da aggiustare, ma solo da imparare, poi perché ogni cambiamento è graduale e coinvolge la nostra globalità. 

terzo passo

trova il tuo cristallo

Dopo aver identificato non più di tre Chakra che richiedono la tua attenzione e quindi sai anche quali cristalli potrebbero aiutarti in questo cammino (perché li hai identificati dal grafico qui sopra) adesso sei pronto a identificare solo una pietra per chakra con cui lavorare. Tuttavia, avrai notato che nel grafico compaiono più di una pietra per Chakra, quindi quale scegliere?

Ecco tre metodi diversi per identificare quali cristalli sono in grado di supportare il nostro cammino:

PRIMO METODO

Lo strumento più efficace per determinare quale cristallo è giusto per te è il tuo corpo.

Per utilizzare questo metodo, dovresti avere una buona sensibilità somatica, in caso contrario, puoi optare per il secondo metodo.

Se quando entri in contatto con un cristallo percepisci 

un senso di sollievo, di apertura o liberazione in alcune aree del tuo corpo, quella è la pietra con cui dovresti lavorare quotidianamente!

qualche restrizione, disagio o spiacevolezza, quello non è il cristallo che facilita l'integrazione dei tuoi blocchi.

Questo approccio non ha nulla a che fare con "la scelta della pietra che attira la tua attenzione". Affidarsi esclusivamente alla vista fisica non è sufficiente e talvolta può portarti sulla strada sbagliata.

SECONDO METODO

Se non hai familiarità con le sensazioni sottili che i cristalli offrono, va benissimo, ricorda però che non è una facoltà per pochi o per esperti ma ognuno di noi è in grado di percepire la sottile influenza delle pietre e dei cristalli, basta solo una buona sensibilità somatica. 

Percorsi di Mindfulness incentrati sulla consapevolezza corporea, ad esempio, possono essere di notevole aiuto.

Nel caso in cui tu non abbia sviluppato una buona consapevolezza somatica ti consiglierei di identificare un esperto in questo campo al quale rivolgerti per chiedere informazioni riguardo alle pietre che hai identificato come possibili strumenti di aiuto tramite il grafico qui sopra.

Prima di rivolgerti a questa persona assicurati di percepire la sua voce come autentica in modo da poterti fidare della sua opinione.

Questo ti "salverà" dal doverti affidare alle prime fonti che google ti mostra quando fai online questi tipi di ricerca e ti consentirà di lavorare in maniera più puntuale.

TERZO METODO

La terza alternativa è quella di lasciarti guidare da un esperto in litoterapia dall'inizio alla fine della ricerca della frequenza cristallina giusta per te, in modo da non essere tenuta a capire da solo quali sono le aree che necessitano di essere liberate e quali potrebbero essere i cristalli più adatti.

Naturalmente se pensi che possa essere io ad aiutarti, sarò onorata di farlo. QUI trovi diverse soluzioni che offro come consulenza personale, puoi scegliere quella che pensi sia meglio per te.

In caso di qualsiasi dubbio o domanda, scrivimi una mail a info (at) giardinoblu.com oppure mandami un messaggio diretto su instagram, sarò felice di risponderti al più presto.

Grazie mille per aver scelto di leggere questo articolo e per aver passato il tuo tempo qui. Nel caso avessi domande, osservazioni o dubbi, scrivi tutto nella sezione commenti qui sotto oppure contattami in privato via mail o tramite instagram.

 

A presto

Francesca

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